Un’altra particolarità venuta fuori dalle menti degli “strampalati” architetti americani a cui puntiamo per un momento il riflettore…c’è da dire che soprattutto in America, avendo anche una diversità maggiore di territori, è più agevolata l’ideazione di strutture particolari che possano rimanere stabili nonostante la conformazione variegata del suolo, infatti in questo caso parliamo di un’abitazione progettata con un design che ricorda una pianta nel deserto della California.
Nasce dall’idea dell’architetto James Whitaker nel 2018 per allestire un punto stravagante all’interno del parco nazionale Joshua Tree (da cui il nome della casa Joshua Tree Residence), un parco come grandezza assimilabile alle nostre “foreste casentinesi” ma impiantato in zona completamente desertica.
Non è così raro trovare architetture costruite a “blocchi rettangolari”, denominate “a forma di container” anche se può sembrare spartano, ma all’interno è arredato come una suite, seppur minimale per dare un’idea di ampiezza, colorata interamente di bianco cristallino, così da trattenere meno il calore del sole, visto che ad ogni modo entra parecchia luce perché gli sbocchi verso l’esterno sono progettati tutti con porte finestre in vetro, mentre le sole finestre in alto completano il disegno del fiore.
Può essere ad ogni modo comparabile ad una nostra villetta bifamiliare, disposta semplicemente in modo differente, perché parliamo di 200mq con 3 camere, 3 bagni, grande cucina, soggiorno, studio ed una spaziosa terrazza…il tutto alimentato unicamente dall’ausilio dei pannelli solari, anche perché c’erano ben poche alternative (sarebbe stato difficile trasportar corrente via cavo nel mezzo del deserto).